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venerdì 21 dicembre 2012

BUON NATALE!

Buon Natale a tutte le mie lettrici e lettori, arrivederci all'Anno Nuovo!!!!


martedì 18 dicembre 2012

TROPICAL TOUCH

R. Spangaro ci da informazioni su un frutto disponibile tutto l'anno: l'ananas, che conosce il momento di maggiore splendore quando conclude pranzi e cenoni!!!
A spicchi, a rondelle o a cubetti. Intagliato o scolpito.
Come originale centrotavola o scenografico dessert.

Frutto privilegiato dei menù natalizi!

Fresco, leggero e succoso l'ananas è dissetante e digestivo.


Che pianta è l'ananas?

E' una pianta erbacea perenne quasi priva di fusto. Ha un'altezza da 50 a 100 centimetri, foglie lunghe e lanceolate a rosetta, con una spina sull'apice. 
Facile da coltivare, la pianta dell'ananas attecchisce a qualsiasi altitudine e con qualsiasi terreno, purché permeabile.
L'unica condizione indispensabile è che il clima sia caldo e non si verifichino sbalzi di temperatura. 

Digestivo naturale

Ricchissimo d'acqua e povero di zuccheri, l'ananas è dietetico, diuretico e drenante.


Una fetta di 100 gr. fornisce solo 40 kcl, oltre a una discreta quantità di fibre ed è quindi perfetto per uno spuntino spezzafame i dopo un pasto leggero. 

E' particolarmente indicata alla fine di pasti o cene abbondanti per il contenuto in bromelina -  un'enzima presente solo nel frutto fresco - che favorisce i processi digestivi sciogliendo le proteine.

Grazie a tecniche di maturazione controllata in pieno campo, il frutto fresco  è disponibile ormai tutto l'anno.
 Ha un peso che si aggira sul 1,5 kg. ed è pronto per il consumo quando è per metà o per tre quarti di colore giallo-arancio scuro.
Il profumo deve essere fresco e intenso, la scorza leggermente elastica e le foglie verde brillante.

Conservazione:

Si conserva a temperatura ambiente o, ancora meglio, in un luogo fresco ed aereato, dove la temperatura non scenda al di sotto degli 8°C.
Da evitare, quindi, il frigorifero, se non in rare occasioni, come  il raffreddamento appena prima del consumo e la conservazione di pezzi già tagliati .

Come puliamo l'ananas?

Per oulire l'ananas si iniziano a tagliare le estremità, poi dopo una prima sbucciatura in senso longitudinale, con uno spelucchino si eliminano tutti i residui scuri.

Si taglia poi per il lungo in quattro parti e si elimina la parte centrale, più fibrosa. 


Fantasia in tavola

Simbolo di convivialità, l'ananas conserva ancora oggi l'immagine di frutto elegante e prezioso, da gustare in compagnia e occasioni speciali.

E' infatti uno dei frutti che più si prestano al fruit carving, ovvero all'arte dell'intaglio.

Con un po' di tecnica e fantasia se ne ricavano fettine a tema. 
In ogni caso, è buona norma servirlo fresco, magari su un letto di ghiaccio.

Adatto per gelati, semifreddi, torte, pasticcini, mousse o macedonie.

Abbinamenti:

Acquista un tocco ancora più raffinato se candito con un pizzico di cannella, glassata di cioccolato,

passata alla fiamma con il brandy, trasformata in crema da spalmare sul panettone o pandoro, oppure proposto tra una portata e l' altra come un originale sorbetto  al rosmarino.

Altri abbinamenti  molto riusciti sono quelli con banana, cocco, arancia, menta e vaniglia.

Ingrediente principe  di aperitivi e cocktail

come la celebre pinacolada


L'ananas può essere usato anche per piatti salati!

Da provare in combinazioni nuove e insolite, come nei risotti con frutta secca e curry, in insalata con porri, cavolo e olive nere o in delicati carpacci marinati con avocado e mango.


Quali sono le varietà più apprezzate?

Le varietà di ananas sono più di cento, diverse per grandezza, forma e colore, ma quelle commercializzate sono al massimo otto.

Tra queste la Cayenne liscia, con polpa grossa e chiara utilizzata per l'inscatolamento.

La Red Spanish con scorza color arancione e
la Queen Victoria, di piccole dimensioni con polpa gialla assai aromatica.

Molto apprezzata è la Gold Extra Sweet, conosciuta anche come MD-2: un ibrido messo a punto alla fine del secolo scorso da Pineapple Research Institute  delle Hawaii.
Si tratta di un cultivar dalla buccia dorata, polpa più dolce e meno fibrosa  rispetto alle altre qualità e che contiene 4 volte più vitamina C.
E' coltivata per lo più in Costa Rica, ma anche Panama e in Ecuador.


Valori nutrizionali
(per 100 gr di parte edibile)

acqua          86,4 g
fibra                 1 g
proteine        0,5 g
glucidi           10  g
vit.A                7 mg
vit. C             17 mg
potassio       250 mg
ferro            0,5  mg
fosforo             8 mg
calcio             17 mg
sodio                2 mg
Kcal               40
(fonte INRAN)

 Perfetto in salotto

Con alcune accortezze, ilk ciuffo verde dell'ananas (chiamato corona) si può trasformare in una splendida pianta da appartamento.

Come si procede?

Tagliate la corona del frutto, mantenendo circa un centimetro abbondante di polpa sotto le foglie; mettetela a bagno in pochissima acqua in modo che si inumidisca solo metà della polpa, ed esponetela in piena luce per tre giorni  perchè inizi a germogliare.

Poi invasatela, ricoprendo di terra solo la base.
Annaffiando moderatamtente quando il terreno è asciutto, le foglie si moltiplicheranno e, in un paio d'anni, se le condizioni sono favorevoli , produrranno anche il frutto.

Ora potete gustarvi una bella ananas Gold Extra Sweet!!!!
  


domenica 16 dicembre 2012

ALLEGRE BOLLICINE.....

Il brindisi: un rito secolare!!!!

Quando si parla di "bollicine" italiane, ci fa presente nel suo articolo G. Zanatta, il confronto con i francesi arriva puntuale.

Ma non ha molto senso insistere sui paragoni perchè oggi,  paese che vai, bollicine che trovi.


Di sicuro, dai tempi del primo storico spumante italiano, firmato dai fratelli Gancia di Canelli nel 
1865,in Italia sono cambiate tantissime cose.
In meglio.

Negli ultimi decenni il consolidamento del Prosecco e gli sforzi compiuti sulla via della qualità, priva di compromessi di altri importanti comparti ad alta vocazione spumantistica come il Trentino, l'Astigiano e l'Oltrepò Pavese  con stili e metodi diversi, ma con molti punti fermi.

* Metodi e tipologie

Nell'arte spumantistica distinguiamo principalmente due metodi di produzione: 
metodo  classico (detto anche champenoise) e metodo Martinotti.


Il primo prevede una seconda fermentazione in bottiglia a seguito dell'introduzione di zuccheri e lieviti selezionati, prima di una serie di fasi successive (remuage e sboccatura) che culminano con l'applicazione del tappo a gabbietta metallica.


Il secondo - il metodo Martinotti o Charmat - contempla invece una fermentazione più breve e controllati in autoclavi, grandi recipienti pressurizzati, principalmente d'acciaio, più adatti alla produzione di spumanti dolci. da uve più aromatiche e fruttate.

* Brut, dolce e...

Nel metodo classico, a seconda  dell'aggiunta o meno dal liquore di dosaggio - composto principalmente da vino e zucchero - che viene fatta dopo la sboccatura, otterremo diverse denominazioni in etichetta:

Qui di seguito sono elencate a secondo della quantità del residuo zuccherino, dalla più bassa alla più alta percentuale:
- pas dosè  o dosaggio zero: senza aggiunta, con meno di 3 grammi per litro.
- extra brut:  tra 3 e 6 grammi per litro
- brut : tra 6 e 12 grammi per litro
- extra dry: tra 12 e 217 grammi per litro
- dry o sec: tra 17 e 32 grammi per litro
- demi sec: tra 32 e 50 grammi per litro
- dolce: più di 50 grammi per litro

Pas dosè, brut ed extra brut  sono molto diffusi tra gli spumanti metodo classico
extra dry e dry  spopolano tra gli spumanti a metodo Martinotti
L'Astri Docg  è invece il miglio esempio di vino spumante dolce.
                                                   


* A tutto pasto

Uno slogano sempre più diffuso e in voga recita: Bollicine a tutto pasto!

Gli spumanti si possono abbinare a pietanze di ogni tipo:
carne, pesce e verdure, primi e secondi.
In effetti nessun'altra tipologia di vino è altrettanto versatile!

Quindi  tutte le denominazioni di Franciuacorta, Oltrepò e Trento, dal pas dosé al brut , sono perfette per accoppiarsi ad :
- aperitivi, ma anche antipasti di ogni genere, 
   così come a risotti e primi piatti di pesce e crostacei in genere.

Va da sé, infine, che l'Asti sia il compagno perfetto dei
- dessert,
  di pasta frolla o cremosa
  e di ogni tipo di frutta fresca o secca.
Bollicine d'Italia
(Qualche consiglio)


*Valdobbiadene
  Superiore di Cartizze
  Docg Extra Dry
  Cantina Produttori di Valdobbiene

Perlage persistente e bouquet aromatico di mele e frutti bianchi per uno splendido esemplare di metodo Martinotti/Charmat:
Perfetto per l'aperitivo, i formaggi piccanti e i piatti di pesce anche aromatici.


Franciacorta DOCG
Brut Cuvée Prestigre
Cà Del Bosco

Da uve chardonnay e, in minor percentuale, pinot nero e pinot bianco, esprime grande freschezza nei suoi sentori fruttati e agrumati.
perfetto dall'aperitivo ai primi piatti di pesce.
Un grande delle bollicine italiane: inconfondibile


Trento DOC
Deni-Sec
Ferrari

Siamo di fronte a un demi sec molto adatto alla fine del pasto, accanto a dessert cremosi e secchi.
Ottenuto da uve chardonnay in purezza, esprime eleganti note floreali  e fragranze di vaniglia che si caratterizzano da una lunga persistenza al palato.


Asti SpumanteDOCG
Bera

Fiori d'arancio e salvia prevalgono su tutti gli altri profumi espressi da questo spumante dolce di moscato bianco, arricchito da un'importante acidità.
E' perfetto su ogni forma di pasticceria, ma anche accanto a insoliti aperitivi.




Come si serve lo spumante?
Per quanto riguarda i bicchieri, un'abitudine consolidata impone di servire il metodo Charmat tipo Prosecco in contenitori piccoli, tipo mezzo flute, o comunque in bicchieri non molto alti e dal volume ridotto.

I più strutturati metodo classico sono versati invece in flute più capienti o, meglio ancora, in calici-flute.


Per i dolci e gli aromatici si privilegiano le coppe.


Tempertature degli spumanti

*metodo Charmat/Martinotti e metodo classico vanno serviti tra gli 8 e i 10°C,  ma possono arrivare anche a 12 per prodotti più strutturati.

L'Asti può invece scendere a 6/8°C, a seconda dei gusti.


PROSIT a tutti!!!!!! 

venerdì 14 dicembre 2012

SUA MAESTA' RE POMODORO


Come ci fa sapere A. Pieronie P. Migliorini l'Italia è al primo posto produttore di pomodori europeo con oltre 6 milioni di tonnellate.

Oggi - soprattutto sotto le festività natalizie  - non usa a iosa il pomodoro in tutti i modi, 
esso è uno degli ingredienti senza il quale la cucina  italiana sarebbe inimmaginabile: basti pensare alla pizza, agli spaghetti al pomodoro, alle insalate, ai ragù....

Molte sono le varietà coltivate e ognuna risponde a precisi impieghi:


Per il consumo in insalata è da preferire
* il cuore di bue

*o il marmande

*o il costoluto genovese



per la salsa è da preferire
*il S.Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino (Dop)

*o il ventura



Ci sono poi  varietà locali di pomodori che per sapore e per versatilità si possono consumare in vari modi:

*Il pomodorino fiaschetto di Torre Guaceto o il regina di Torre Canne di Puglia o il pomodorino del piennolo del Vesuvio in Campania o il famoso pomodoro di Pachino


Il pensiero va anche ai famosi " pomodori verdi fritti a colazione " consumati nel Nord America o ai pomodori verdi consumati nei paesi dell'Est Europa come pickles.


Oppure ai pomodori giallo-arancio (pomodorini da serbo) della Lucania 


oppure quello nero dei pomodori apprezzati negli Urali



Tutte le forme del gusto

* A ciliegia
Varietà che producono frutti di forma sferica dai 20 ai 40 grammi. Vanno raccolti ( o acquistati) quando sono completamente rossi.

* Allungato
Frutti saporiti dolci simili a un datterino.
Da raccogliere ( o da acquistare) quando presentano un colore rosso brillante.

*Appiattito
Varietà con frutti medio-grossi.
Se raccolti (o acquistati) non troppo maturi,  si possono conservare in frigo per 7 - 10 giorni.

*A cuore
Da mensa, raggruppati sotto la dicitura "cuore di bue".
I frutti vanno raccolti (ed acquistati) quando sono di colore verde rosato.
Non si possono conservare a lungo.

* A pera
In genere si tratta di pomodori destinati a essere trasformati tramite cottura: buoni per salse o da essicare.

*Tondo
Comprende nle varietà a buccia liscia e con costolature più o meno accentuate.
Frutti di grosse dimensioni. Hanno una buona conservabilità.



Penso che ora possiate sbizzarrirvi nell'acquisto dei diversi pomodori conoscendone i pregi e le varie qualità!

martedì 11 dicembre 2012

QUASI TUTTO.... SU....

Siamo nel periodo che precede il Natale e qualche informazione su quanto in "etichetta" penso che vi possa servire per le vostre magnifiche torte, biscotti, o farciture.

Quasi tutto sui ..... mirtilli




Il mirtillo, è una bacca succosa di colore blu-nerastro, dolce e leggermente acidula, che cresce spontanea nella brughiera e nelle zone collinose dell'Europa e Asia settentrionale.

Data la difficoltà di raccolta del mirtillo selvatico, si tende a preferirgli la varietà coltivata, più facile da cogliere e più succosa.

Sul mercato si trova facilmente il mirtillo americano, che è imparentato al mirtillo europeo ma ha bacche più grandi.

Il periodo migliore per i mirtilli selvatici è la fine dell'estate, quelli coltivati sono disponibili per la maggior parte dell'anno.

Conservazione:
I mirtilli migliori sono polposi e devono avere la buccia in buone condizioni.

Appena raccolti si conservano bene in frigorifero per una settimana o più.
Si possono anche surgelare senza essere chiusi in un contenitore.

Si mangiano al naturale accompagnati da panna montata, oppure possono essere utilizzati per la preparazione di dolci come le crostate, i muffins, e le macedonie.

Ottimi per fare marmellate e gelatine e come ripieno per le crepes.
Si possono usare anche nelle ricette di cibi salati!


Proprietà:


I mirtilli  sono ricchi di flavonoidi che rafforzano i capillari e migliorano la circolazione.

Sono anche usati, per le loro proprietà antisettiche, contro le infezioni delle vie urinarie e dell'intestino e sono un rimedio tradizionale, sotto forma di decotto di mirtilli secchi, contro la diarrea.

Ricchi di Vit. C - 17 mg per 100 gr di mirtilli - e di Vit. B,  forniscono 30 calorie per 100  gr di peso.

E' inoltre dimostrato che rafforzano la vista, soprattutto per la visione notturna e proteggono dal glaucoma e dalla cataratta.


Consiglio:

Avete ospiti, volete fare una cosa insolita, preparate un bel risotto ai mirtilli. Ricetta semplicissima e di grande effetto!



Quasi tutto.... sulla crema di marroni

La crema di marroni (non castagne) è una pasta che può essere più o meno densa, ricavata dai marroni lessati e quindi sbucciati.

Può essere facilmente preparata in casa.
Naturalmente la trovate  confezionata anche se non è facile da reperire come la marmellata di castagne.
Tenete presente che se usate la marmellata, essendo questa più dolce, dovrete diminuire la dose di zucchero nella vostra ricetta.
Ottima in commercio è la crema francese di marroni dell'Ardèche.



Conservazione:

La crema di marroni preparata in casa può essere conservata in frigorifero, in una ciotola coperta con pellicola per 1-2 giorni.
Quella in scatola o in vasetto si conserva in dispensa, a temperatura ambiente fino alla data di scadenza sulla confezione.
Una volta aperta però la crema non dolcificata va consumata entro 1-2 giorni, quella dolcificata può essere conservata per 1 settimana.


Proprietà:
La crema di marroni, essendo preparata con i frutti lessati, è uno dei modi più digeribili  per gustare i marroni.

Le castagne lessate sono infatti più leggere di quelle arrosto, che a voilte possono creare gonfiore intestinale.

La crema di marroni non dolcificata è una buona fonte di potassioi e vitamine del gruppo B, soprattutto B1 e B6.

100 gr di crema di marroni dolcificata forniscono 200 calorie.

Consiglio:
Provate il budino al cacao con la crema di marroni !!!!!


Quasi tutto... sui pinoli

I pinoli sono i  semi della pianta del pino da pinoli, chiamato anche pino domestico, presente lungo le coste del Mediterraneo, in America settentrionale e meridionale e in Asia.

I semi sono contenuti nel frutto, che è la pigna, fatta di squame legnose all'interno delle quali sono alloggiati i pinoli, racchiusi a loro volte in un guscio legnoso.

I pinoli hanno forma allungata, colore bianco, profumo di resina e si consumano freschi o tostati.


Conservazione:

I pinoli freschi, dopo averli sgusciati, si fanno seccare all'aria per alcuni giorni poi si conservano per qualche mese nei vasetti a chiusura ermetica.

Quelli acquistati già secchi e confezionati nelle bustine si conservano  ben chiusi fino alla data di scadenza.  

Si consiglia di non conservare i pinoli troppo a lungo, perché possono irrancidire.


Proprietà:

I pinoli, molto usati nella cucina mediterranea, sono la base, insieme al basilico, del noto pesto alla genovese e di dolci come il castagnaccio toscano o le pinoccate umbre.


I pinoli contengono circa 13 mg di vit. E e un' alta concentrazione di ferro,  magnesio, manganese, zinco e vit. B1.
100 gr forniscono 595 calorie.

Consiglio:
Provate a fare la salsa di pinoli, ottima per accompagnare pesce e carne bolliti o anche per condire ravioli, pansotti genovesi  e pasta fresca.


Quasi tutto.... sulle more



Le more sono il frutto del rovo, siepe selvatica che si incontra in ogni luogo incolto e nei boschi.

Le more selvatiche maturano dalla tarda estate fino all'autunno inoltrato. 
La maggior parte però delle more che si trovano oggi in commercio provengono da rovi coltivati come piante da frutto.

Le more coltivate sono più grandi e succose e, avendo più polpa, si prestano meglio alla preparazione di dolci e marmellate.

Esistono diverse varietà di more coltivate tra cui il Loganberry: un incrocio tra mora e lampone,

adatto alla cottura per il suo sapore più aspro, ha il colore del lampone ed è più allungato - come potete vedere dalla foto - dalla mora coltivata.

Conservazione:

Nella scelta delle more bisogna assicurarsi che siano polpose e lucide e che i cestini che le contengono non siano macchiati perché ciò significherebbe che vi sono alcuni frutti spappolati.

Le more vanno consumate  lo stesso giorno dell'acquisto o conservate in frigorifero per 1 giorno massimo.
Sono adatte ad essere surgelate al naturale o anche disposte a strati con lo zucchero.

Prima di adoperare le more pulitele con un panno umido e togliete il picciolo.


Proprietà:

Le more sono frutti nutrienti e dissetanti: contengono circa l'85% d'acqua e il 10% di zuccheri.

Sono una buona fonte di vit. C di cui forniscono 19 mg, di potassio con 260 mg, di calcio con 36 mg e di fosforo con 48 mg.
Sono ricche anche di vit. E, un importante antiossidante.
Sono inoltre ricche di flavonoidi e contengono anche fibre e acido folico.

Possono provocare reazioni allergiche a chi ha un'intolleranza all'acido acetilsalicilico in quanto contengono salicilati.


Al prossimo!