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martedì 3 dicembre 2013

PANETTONE STA PER TRADIZIONE DEL NATALE

Il panettone è il tipico dolce milanese, associato pr la sua ricchezza alla tradizione del Natale.
L'origine di questo dolce risale al Medioevo.

I suoi mafgnifici otto ingredienti restano imprescindibili, ma il dolce natalizio per eccellenza affronta senza timore il futuro: basta farcirlo con un po' di fantasia e magari farlo rivivere anche a feste finite!

Prima di raccontarvi brevemente la storia dello sguattero Toni da dove deriva il primo nome del "Panettone", cioè "pan de Toni", vi voglio dare qualche utile consiglio per come potete trasformarlo: 

spiedini:
Fate a cubetti il panettone, tostateli in forno, infilzateli e tuffateli in una fonduta di cioccolato : 200 gr di fondente sciolto a bagnomaria con 100 gr di panna fresca e poco rum.



budino:
Foderate uno stampo con fette di panettone spruzzate di rum.
Dentro un composto di latte, uova, zucchero e cannella.
Cottura a bagnomaria per un'ora.



Tartufone;
Il padre di tutti i panettoni farciti, lanciato dalla Motta negli anni Ottanta, prevede gocce e glassatura di cioccolato fondente al posto di uvetta e canditi. Compratene quindi - se volete farcirlo  voi (cosa che vi consiglio!!!) - un panettone senza uvetta e canditi, logicamente.



Bicolore:
Alternate due creme pasticcere - vaniglia e cioccolato (o caffè) - nel panettone diviso in tre parti orizzontali.
Potete poi  decorarlo con scorzette candite.

Mascarpone:
Prendete tuorli e zucchero montati, poi mascarpone, rum, amaretti sbriciolati e i bianchi a neve che unirete con delicatezza.
Per guarnire potete usare dei chicchi di caffè o canditi di ciliegia.




Ricotta e mandorle:
Tagliate il panettone in dischi spalmati in alternanza con crema: ricotta , rum, panna montata e mandorle in lamelle, aggiungete del caffè e fate riposare in frigo. Potete adornarlo con mirtilli, lamponi  e fragole freschi. 





Zabaione:
Svuotate il panettone del cilindro centrale, tagliatelo a dischi, farcitelo con tuorli, zucchero e marsala montati a bagnomaria. Poi reinserite il tutto all'interno del dolce.



Un'altra farcitura:
Riempite il panettone con glassa di cioccolato ripieno di ricotta e rum con aggiunta di uvetta e amarene candite e con scaglie di cioccolato fondente.

Crumble:
Fate una mela a tocchetti spadellateli con poco burro, poi zucchero scuro e uvetta rinvenuta nel rum. Sopra panettone sbriciolato e fiocchi di burro: 30' in forno.




Tiramisu:
Potete fare un ottimo "tiramisu" con il panettone.
Montate i tuorli ed arricchiteli con mascarpone e panna montata da spalmare sulle fette di panettone inzuppate nel caffè. Sopra spargete del cacao amaro!

Crostata:
Stendete in una teglia l'impasto della pasta frolla e punzecchiatelo. Sopra, qualche cucchiaio di marmellata d'arancia, unite delle fette di pera e panettone, completate con la crema pasticcera.



E ora vi racconto:






















Alla corte di Ludovico Sforza, il cuoco di corte si accorge troppo tardi che il suo dolce speciale, preparato per la cena di Natale, si è completamente bruciato.
Fortunatamente, un povero sguattero, un certo Toni, ha conservato parte dell'impasto a cui si era permesso di aggiunere frutta candita, uova, zucchero e uvetta. 

Disperato, il cuoco inforna questo dolce e lo fa portare a tavola.

Il successo è tale che il dolce assume il nome del suo inventore, il pan de Toni, ovvero il panettone!

Dal Medioevo agli inizi del XX  secolo questo dolce tipico milanese si presenta infatti sempre allo stesso modo: un pane assai basso, con una pasta compatta e soda.

Nel 1919 Angelo Motta, dopo un lungo apprendistato come pasticciere, apre il suo primo laboratorio di prodotti dolciari a Milano. 
La sua prima idea di successo fu quella di trasformare la forma tradizionale del panettone.

Come secoli prima era accaduto a Toni, anche il panettone Motta viene travolto da un successo immediato. 
Successo che dura tutt'oggi!!!! 



venerdì 29 novembre 2013

SCRIGNO DI BONTA'

Finalmente sono tornate le castagne!


Uno dei modi più buoni per gustarle è quello di cuocerle lentamente sul fuoco all'interno di una padella dal tipico fondo bucherellato.



Inoltre possono servire questi articoli pratici sempre per preparare le castagne :
-il tagliacastagne con lama in acciaio, facile da usare, comodo e maneggevole permette un taglio perfetto.



E per la cottua la padella in lega d'acciaio con un diamenro di 27 cm. 
Quanto sopra per avere caldarroste eccellenti.


La castagna era nei secoli passati, un augurio di abbondanza.
Oggi, una nutriente delizia di stagione da riscoprire a tutto pasto. Dai primi ai dessert.


M. Soressi ci illustra questo meraviglioso dono della natura.

Lo sapevate che il frutto del castagno è il riccio e le castagne sono i suoi semi?

Il castagno è diffuso in gran parte d'Italia, e quindi le zone per la produzione dei  loro frutti sono diverse. 

Le prime castagne italiane ad essere mature, nella prima decade di settembre, sono le tempestive: un'autentica primizia che arriva dalla zona di Caserta, in particolare da Roccamonfina. 
Questi castagni hanno frutti di medie dimensoni, dalla forma regolare, caratterizzati dalla polpa consistente e dal sapore piacevolmente dolce, dovuto all'alto contenuto di zuccheri.
Le tempestive sono ideali per le caldarroste.




E'poi il momento delle castagne dei Monti Cimini nel viterbese: grandi, lucide e decisamente dolci. 
Sorprendenti nelle minestre di legumi, come in quelle di ceci. 




Infine, arrivano le castagne piemontesi.
Dal sapore dolce e delicato, sono molto adatte sia per il consumo da fresche, sia per preparazioni dolci  - come il rotolo di cioccolato - o salate - come l'arrosto di maiale e il capriolo.
Inoltre, sono deliziose aromatizzate con alloro, semi di finocchio e sale, e usate per gnocchi e tortelli di ricotta.

Arrostite o lessate, tutte le castagne  si accompagnano alla perfezione con vini da meditazione.

Quanto ai marroni, in Italia ne vengono coltivati diversi tipi in particolare in Piemonte e sull' Appennino tosco-emiliano e si contano numerose specialità locali, come il marrone di Marradi e quello del Monte Amiata.
Dalla Toscana proviene, invece, il marrone del Mugello IGP, da una particolare varietà di castagno. Il marrone fiorentino ha dimensioni medio-grandi e una polpa bianca croccante e gradevolmente zuccherina.

La maggior parte dei marrons glacè prodotti in Italia vengono preparati con i marroni piemontesi, pregiati per la polpa dolce e friabile, e molto valorizzari in pasticceria, ad esempio nei cuneesi al marrone o nella torta Cuneo.




Farina di castagne

La farina di castagne, molto saporita, versatile e con alto valore energetico, veniva usata al posto di quella di grano per preparare torte rustiche e frittelle, oppure per rinforzare ed arricchire le zuppe di cereali e di legumi.




Sulle tavole dei ricchi, invece, secolo dopo secolo, le castagne sono diventate il compleento prezioso di piatti di selvaggina e di frutti autunnali. 

Minerali a go-go


Le castagne hanno un alto valore nutrizionale. 
Sono ricche di fibre, hanno pochi grassi (per lo più insaturi) e apportano proteine di ottima qualità.
Soprattutto sono un concentrato di zuccheri ,che rappresentano quasi il 40% del loro peso: si tratta di energia a rilascio lento, che non provoca quindi picchi della glicemia, e che fornisce un ottimo senso di sazietà.
Grazie all'alta concentrazione di potassio (ne contengono più delle banane) e alla quantità di ferro e magnesio, sono un alimento tonificate e rimenalizzante. 


Vi consigliamo:

La versalità con cui si possono cucinare le castagne è una delle  loro virtù!!
Dalle preparazioni più semplici - lessate o caldarroste - alle ricette più raffinate, come la famosa torta montblanc!



Con le castagne si fanno creme, marmellate, torte, frittelle e ripieni, sia dolci che salati.

Inoltre, le si può usare con la cacciagione, con l'arista o con il pollo arrosto. 



In molte parti d'Italia, poi, le castagne vengono declinate in piatti di antica tradizione locale.

Ad esempio, nel Viterbese sono tipiche le castagne bollite in acqua aromatizzata con fnocchio, e la zuppa di ceci e castagne che si gusta nel periodo natalizio.

Con la farina di castagne si cucinano minestre e creme, pasta, gnocchi e polenta. 

Grandissimo utilizzo delle castagne in pasticceria!


Buona degustazione da parte mia!

domenica 17 novembre 2013

SCOPRI SE MANGI SANO IN 18 DOMANDE

Sicurezza, leggerezza, gusto, nutrimento: bastano poche parole per descrivere il menù perfetto  (Giorgio Donegani)



Metti alla prova le tue conoscenze: sai tutto su vizi e virtù delle nostre abitudini alimentari?

Organizzare ogni giorno un menù bilanciato e completo - dalla colazione alla cena  può risultare complicato tra corse mattutine, i bambini da accompagnare a scuola, l'apertivo con i colleghi ed eventuali cene di lavoro.
Anche se si mangia fuori  casa o non si ha molto tempo da dedicare alla cucina vi faccio conoscere come il nutrizionista Donegani risponde ai dubbi e alle domande più frequenti, certa di farvi cosa gradita.

1. Quante vole alla settimana va mangiata la carne?



Pur non essendo indispensabile per una vita sana, la carne costituisce una preziosa fonte di proteine e di ferro, oltre che di vitamina B12.
E' un peccato rinunciarvi, e inserirla 2-3 volte nel menù settimanale è il modo migliore per sfruttarne i pregi, senza incorrere nei pericoli che si associano a un consumo eccessivo.

2. Pollo e tacchino nutrono come una bistecca?



Il colore rosso o bianco della carne è dovuto al maggiore o minore contenuto di una particolare sostanza (mioglobina) che non incide in modo sensibile sul valore nutritivo.
Fini e povere di tessuto connettivo, le carni bianche si digeriscono più facilmente, sono ricche di proteine e contengono buone quantità di ferro (solo un pochino meno delle rosse) e di vitmine del gruppo B.


3. I surgelati sono sltrettanti validi dei prodotti freschi?



Si, i surgelati conservano praticamente inalterate le caratteristiche nutritive dei cibi freschi. Anzi, sono anche meglio: alcuni studi specifici hanno dimostrato che il contenuto di vitamina C dei vegetali surgelati spesso è superiore a quello dei prodotti freschi e conservati anche per pochi giorni dopo la raccolta.


4. Il fegato era considerato un toccasana. E' ancora così?



I pregi nutritivi del fegato in passato hanno contribuito a dargli un'immagine molto positiva: è un concentrato di vitamine, sprattutto di vitamina A e di minerali, ferro in particolare.

Putroppo, a questi aspetti positivi, fa riscontro oggi qualche dubbio sulla sicurezza: quest'organo infatti è il laboratorio chimico dell'organismo e in esso si possono accumulare prodotti poco sani assunti dal bestiame con l'alimentazione.

In linea di massimo, una volta ogni dieci giorni può essere concesso.


5. I cibi in busta o in vaschetta sono sicuri?



Si, paste fresche, insalate e formaggi ecc. confezionati vengono conservati in atmosfera modificata: all'interno della busta l'aria viene eliminta e sostituita con gas (azoto o anidride carbonica) che non detoriano l'alimento. 
Così si mantiene il gusto, il colore, e l'aroma e si garantisce l'igiene.

Nel caso dei vegetali freschi imbustati, come le insalate, bisogna controllare che siano conservate in banchi refrigerati, scartare i sacchetti con foglie appassite, verificare la data di scadenza e utilizzare il prodotto il giorno dell'acquisto.


6. Ogni quanto andrebbe onsumato il pesce?



2 - 3 volte alla settimana è la dose giusta, soprattutto se scegli pesce azzurro: così ti assicuri una quota ottimale di acidi grassi omega 3 che  aiutano a mantenere in forma il cuore.
Naturalmente se ne può mangiare anche di più: tenuto conto che i controlli sulla presenza di mercurio e diossina sono molto rigorosi e i limiti di contaminazione sono di tutta sicurezza.

Si possono consumare prodotti ittici anche 4-5 volte la settimana.


7. I salumi vanno banditi?

No, ma vanno consumati non più di due volte alla settimana. 
Questo perchè sono alimenti conservati  che contengono molto sale -  a volte anche sotto forma di additivi -  e grassi, che se assunti in eccesso mettono a rischio la salute di cuore e circolazione. 
Ma non per questo vanno eliminato dalla dieta: i salumi sono una buona fonte di proteine, vitamine del gruppo B e ferro.

Inoltre, grazie a una cura maggiore nell'alimentazione dei maiali, rispetto al passato i grassi presenti sono in gran parte insaturi, quindi più sani.
Alla luce di ciò, alcuni salumi sono stati rivalutati.
E' il caso della mortadella che ha meno calorie di un piatto di pasta e lo stesso contenuto di colesterolo della carne bianca (solo 60-70 mg).


8. Esiste un sale che non fa male?

Il sodio contenuto nel sale non è un veleno, ma se si superano i 6 gr. al giorno fa male al cuore, favorisce la ritenzione idrica e la pressione alta. E dato che formaggi, salumi, prodotti di forno, per esempio, ne contengono abbastanza, a tavola bisogna limitare le dosi.

Tra i sali consigliati quello iodato:  è arricchito di iodio, minerale necessario per l'organismo, di cui spesso siamo carenti.
Mentre i sali cosiddetti "esotici" come quello rosa dell'Himalaya sono più saporiti, ma la quantità di sodio è la stessa del sale classico.


9. Chi non tollera il lattosio può consumare lo yogurt?



No!
Se è vero che parte dello zucchero del latte viene fermentata dai batteri dello yogurt , è anche vero che un'altra parte resta integra è può nuocere se sei intollerante. 
Ma ricorda che il latte non è l'unica fonte di calcio : ne sono ricchi anche verdure, pesce, uova e legumi. 


10. La pasta al dente è più digeribile?



Si.
Ma perchè l'amido della pasta venga digerito velocemente dagli enzimi della saliva e da quelli intestinali, deve avere assorbito una giusta quantità di acqua: nè troppa nè troppo poca.

Questo stato si raggiunge cuocendola al punto che risulti resistente alla masticazione, ma non dura.


11. La panna da cucina è più grassa del burro?



No.
Contiene meno grasso di quanto si creda: si va dal 10 al 30%, a seconda dei tipi. Il resto è acqua, Ma fornisce fosforo, calcio e vitamine,
Il lattosio è presente in dosi minime, mentre la frazione proteica è costituita dalla caseina,
Il potere calorico è inferiore a quello del burro, margarina e oli.
100 gr di panna hanno dalle 230 alle 330 kcal, contro le 9oo contenute in 100 gr di olio e le 760 circa di burro e margarina. 


12. Quanto pane si può consumare al giorno?



In un'alimentazione equilibrata circa il 55-60% delle calorie deve provenire dai carboidrati, soprattutto sotto forma di amido.
Il principale costituente del pane è l'amido ed è questo il suo maggior pregio nutritivo.
Facile da digerire (la crosta) e da assimilare, il pane soprattutto integrale può  sostituire pasta, riso ed altri cereali.
Se non si è a dieta, si possono consumare 120 gr. di pane al giorno (1-2  panini) .


13. Se mangio le  patate, niente riso, pasta e pane?



Diversamente dagli altri ortaggi, le patate conengono il 16% di  amido.
Questa dose però non è sufficiente per assicurare all'organismo il giusto apporto del nutriente.  Invece la pasta, una volta cotta, ne fornisce circa il 30%, il riso arriva al 35-40%, mentre il pane quasi al 60%
Dunque un piatto di patate non equivale ad uno di cereali o a un panino.

La pasta poi ha un vantaggio in più: dopo il consumo fa alzare più lentamente il contenuto di glucosio nel sangue (cioè ha un basso indice glicemico), perciò è indicata per chi è a dieta o soffre di diabete.


14. Ci sono dei rimedi al fastidioso senso di gonfiore dato dai legumi?



Il gas che si fora nell'intestino dopo aver mangiato i lkegumi è provocato dalla mancata digestione di alcuni zuccheri contenuti.
Questi arrivano praticamenti integri nell'intestino crasso dove vengno attaccati da microbi
che li fanno fermentare procurado gas. 
Il gonfiore che ne deriva può essere fastidioso, ma non pericoloso.
Nel caso di legumi secchi, un buon ammollo e una cottura prolungata attenuano il problema, così come la contemporanea presenza dei cereali e l'aggiunta di semi di finocchio o di alloro nell'acqua di cottura.


15, Troppe vitamine fanno male?



Si. 
E' sbagliato pensare che assumendo molte vitamine la salute ne guadagni. 
Ci sono dei casi in cui un eccesso si rivela nocivo.
In particolare bisogna fare attenzione alle vitamine "liposolubili"come la A  contenuta nel fegato e nelle frattaglie, e la E presente nella frutta secca, che possono essere immagazzinate dai grassi dell'organismo diventando tossiche.

16. Il cioccolato è un peccato di gola da evitare?




No.
Il cioccolato ha un moderato effetto stimolante sul cuore e sul sistema nervoso, esercita un'influenza positiva sull'umore e contiene magnesiom potassi e ferr, sostanze prezioe per l'organismo.

Inoltre è stato assolto dall'accusa di favorire la comparsa dell'acne.
Purtroppo , quanto a calorie non scherza: un etto di cioccolato ne fornisce ca.500, e contiene più di 30 gr di grassi.
Con questi numeri, si possono consumare di tanto in tanto 30 gr per 3- 4 volte alla settimana.


17. Quante uova possono essere mangiate alla settimana?



Le uova sono un alimento prezioso e non presentano grosse controindicazoni nemmeno per il coloesterolo.
Certo, il tuorlo ne contiene una quantità significativa, ma fornisce al tempo stesso particolari sostanze - fosfolipidi e lecitine - che contribuiscono a contrastarne l'accumulo.
L'albume, poi, è privo di colesterolo e fornisce proteine di eccellente qualità.
Morale: si ossono mangiare tranquillamente anche 4 uova alla settimana.


18. La dieta vegetariana è dannosa per la salute?



No.
Quella che può dare problemi è la dìeta vegana, basata solo sugli alimenti vegetali.
Un menù vegetariano che escluda carne e pesce, ma che comprenda latte, latticini e uova può invece soddisfare il fabbisogno nutrizionale a qualsiasi età.

Chi rinuncia alla carne e al pesce deve però tenere conto di alcune regole importanti: non sostituite sistematicamente la carne con il formaggio, variare il più possibile il menù, dare adeguato spazio al "piatto unico", sfruttare speso la combinazione cereali-legumi, mantenere i cereali, nelle loro varie forme (pane, pasta, riso, prodotti ds forno), come base dell'alimentazione. 


Avete gradito? Quindi ora : buon appetito!!!!



giovedì 24 ottobre 2013

QUASI TUTTO SU.......

QUASI TUTTO......SUL PESTO  





Esistono molti tipi  di pesto ma  - parlando di questo - in genere s'intende quello alla genovese.
La salsa originale è preparata a crudo con 
- basilico : ingrediente base
- aglio
- olio d'oliva
- pinoli
- pecorino sardo e sale grosso.



Gli ingredienti vengono pestati, da qui il nome pesto, in un mortaio di marmo con un pestello di legno di bosso.

Nella ricetta originale è preparato con le foglie di basilico in fiore, quando sta spigando

e con il pecorino sardo che però a volte può essere troppo piccante per cui si aggiunge, ormai di prassi, metà dose di parmigiano.

Oggi c'è l'abitudine di preparare il pesto anche con il frullatore, ma dai liguri ciò è ritenuto un'eresia!!!!!!

Conservazione  :
Il pesto preparato in casa si può conservare una quindicina di giorni in frigorifero. 
Va messo in un vaso di vetro e ricoperto con un po' d'olio.

I pesti acquistati già pronti, una volta aperti, vanno conservati in frigorifero e consumati in breve tempo. 

Proprietà :
Il pesto è un alimento calorico :  solo di olio (per la salsa fatta in casa) sono ca. 450 calorie a persona, a cui bisogna aggiungere quelle dei pinoli e dei formaggi.

Le salse già pronte in genere non contengono pinoli, sostituiti da frutta secca meno cara e contengono altri grqssi oltre l'olio, quindi ancora più caloriche.

Consiglio:

Vi posso garantire la squisitezza della  zuppa di fagiolini  al pesto provenzale con ditaloni rigati, patate, sedano, zucchine.



 QUASI TUTTO...... SULLE CIPOLLE



Le cipolle sono entrate a far parte della nostra alimentazione fin dai tempi più antichi, arrivate dai Caldei e dagli Egizi, passando poi ai Greci dai quali era considerato un alimento ideale per i 
militari.

Crude o cotte, sono empre tato un cibo indispensabile e un vero toccasana per la salute.

I tipi principali sono le cipolle bionde, tra cui la ramata di Milano, le cipolle bianche, le rosse comuni e quelle di Tropea.

Poi le cipolline borettane , quelle per sottaceti e i cipollotti freschi.



Conservazione:
Quando acquistate le cipolle sceglietele ben sode senza germogli verdi. 
Se al tatto risultano un po' molli è molto probabule che all'interno siano rovinate.

Se conservalte le cipolle in luogo fresco e ben areato, si mantengono più a lungo. 

Se sono fresche, com nel aso di alcune cipolle bianche primaverili o dei cipollotti, bisogna risporle nella parte meno fredda del frigo, in un  sacchetto di carta.


Priorietà:
Le cipolle si usano cotte o crude, sia come ingrediente principale che come componente di molte ricette.
Sono ottime arrosto, in insalata, ripiene al forno o cotte i agrodolce e nella famosa zuppa di cipolle francese.


Le cipolle regolano la diuresi, la funzione intestinale e hanno azione antisettica.
Le foglie verdi dei cipollotti non sono tossiche e possono essere utilizzate in cottura. 

100 gr di cipolle forniscono mediamente 26 cal.


Consiglio:

Provate le   cipolle speziate al forno   con carne di manzo tritata, salsiccia e pane integrale fresco!
Ottime!


QUASI TUTTO...... SULLA SALVIA



La salvia è un'erba aromatica originaria dell'area nord del Mediterraneo.
E' una pianta aromatica molto usata in cucina, di cui esistono tante varietà che differiscono tra loro  per dimensioni e colore.

Tra i tipi più diffusi ci sono la salvia Officinalis , dalle foglie ovali, lanceolate e dalla superficie scabra (vedi foto sopra), la salvia Offcinalis verietà Jctarina,  una pianta molto decorativa dalle foglie variegate verde e gialle
e la varietà Purpurescens, che ha steli di colore rossiccio e foglie dalle sfumature viola, oltre a un 
odore e sapore più accentuati della salvia comune.

In commercio si trova anche la salvia essicata.


Conservazione:
La salvia ha una grande varietà di utilizzi in cucina: 
per profumare arrosti, involtini ripieni (saltimbocca), oltre che pesce (trote al burro e salvia)

La salvia può essere anche protagonista quando le foglie vengono fritte in pastella o ripiene.

Si può acquistare la pianta in vaso o a rametti recisi. In tal caso si conserva in frigorifero per qualche giorno, protetta dal freddo nella carta.
Si può anche far seccare all'aria perchè non perde il suo aroma.

Proprietà:
Oltre all'uso culinario, la salvia si utilizza in infusi e decotti benefici per mal di gola e ulcerazioni alla bocca. Le sue foglie sfregate dalla superficie scabra su denti e gengive, sono un dentifricio naturale 

Grazie all'olio essenziale che la salvia contiene (costituito da salviolo, salvene, pinene e borneolo), 
esplica un'azione tonico-digestiva, antisettica e aiuta nella sudorazione eccessiva
Gli  impacchi di foglie hanno un benefico effetto sugli eritemi.


Consiglio: 

Roesti di patate aromatico con patate, rosmarino, salvia burro e sale!


QUASI TUTTTO....... SUI SEMI DI SESAMO



I semi di sesamo, della pianta Sesamum indicum, sono una delle spezie più antiche, tanto che già i romani discutevano sulla sua origine che oggi si pensa sia asiatica.

Da noi si coltiva in Sicilia, dove è conosciuta come "giuggiulena".
I semi si usano sul pane, nei dolcetti tipici siciliani e i dolci con l'halwa, tipico della Grecia e di tutto il medio-oriente.

In commercio si trovano i semi al naturale color panna, marrone chiaro o neri, usati nella cucina giapponese.
Dai semi si ricava l'olio di sesamo -il 75% dell'olio alimentare prodotto nel mondo - e la tahina, condimento della cucina mediorientale e indiana.

Conservazione:
I semi di sesamo, come tutti i prodotti che hanno grandi percentuali di lipidi e che possono facilmente irrancidire, si coservano meglio in contenitori ermetici, in luogo fresco e al riparo della luce.

Se li acquistate al naturale, prima di usarli nelle vostre ricette potete tostarli un poco in una padella antiaderente. Il loro sapore verrà esaltato.


Proprietà:
I semi di sesamo hnno un sapore delicato e dolce simile alle noci.
Sono ricchi di proteine e di olio, fino al 55% del loro peso, per questo se ne ricava l'olio di sesamo, di colore ambrato, molto usato nella cucina asiatica e africana.

Contenendo grassi, i semi devono essere usati con parsimonia.
In genere vengono aggiunti al pane , a dolci e biscotti, sulle verdure, sul riso e sulla carne.

Consiglio:

Volete fare una buona merenda ai vostri bimbi e non solo : Pazerotti al sesamo!